Di tutto un po’….

Sono nata per la musica

di Lucrezia Taglietti

Ho iniziato questa fantastica avventura all’età di sei anni, quando mia mamma mi ha proposto di provare a suonare uno strumento. Allora ho scelto il pianoforte, perché, nonostante la giovane età, ero già attratta da quei meravigliosi strumenti a coda che vedevo nei concerti o alla televisione. Ho cominciato a prendere lezioni e, a Natale, mi sono esibita nel mio primo concerto, per così dire. Mi ricordo perfettamente la situazione: cuore a mille, tensione e agitazione, soprattutto quando il mio insegnante mi ha detto: “Vai, è il tuo turno”. Sono entrata in scena sul palco del teatro dell’oratorio del mio paese, ma non ho guardato il pubblico, poiché troppa era l’ansia. Ho suonato il mio breve brano che mi è sembrato in realtà infinito, e, terminata l’esibizione, ho ricevuto molti applausi, anche se sono uscita frettolosamente dalla scena. A quel mio primo saggio ne sono seguiti altri, fino a quando all’età di tredici anni ho deciso di imparare a suonare un nuovo strumento e di mantenere lo studio del pianoforte unicamente per l’esecuzione di brani liturgici per il servizio della Santa Messa domenicale, alla chiesetta di Sant’Antonio Abate. Ho scelto anche una diversa impostazione di studio, entrando nel corpo bandistico di Agnadello e imparando a suonare il flauto traverso. Questa esperienza è iniziata anche su invito del maestro che teneva moltissimo alla mia presenza e a quella dei giovani in generale, che sono diventati man mano sempre più numerosi. Sin dalla prima lezione sono rientrata a casa piena di entusiasmo, che continuo ad avere tuttora. A Natale del 2015 ho partecipato al mio primo concerto con questo nuovo gruppo. Nonostante avessi un’età diversa rispetto alla mia prima esibizione col pianoforte, provavo le stesse emozioni. Secondo me, la musica sotto qualsiasi forma deve essere parte integrante di ogni persona, poiché grazie ad essa si possono anche trasmettere i propri stati d’animo.

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